sábado, 5 de julio de 2025

CARLO LEVI 1902-1975 Torino-Roma

L'impegno politico antifascista Scorcio panoramico del comune di Aliano, dove Carlo Levi trascorse il suo periodo di confino Nel 1931 si unisce al movimento antifascista di "Giustizia e libertà", fondato tre anni prima da Carlo Rosselli. Nel 1932 partecipa alla Biennale di Venezia presentando le opere: L'uomo rosso (1929), Scena di frutta (1930) e Natura morta con melograni (1930)[4]. Nel marzo 1934 Levi viene arrestato per sospetta attività antifascista. Il 15 maggio 1935, su segnalazione dello scrittore fascista Dino Segre (Pitigrilli),[5] è colpito da un secondo arresto e condannato al confino nel paese lucano di Grassano. Successivamente viene trasferito nel piccolo centro di Aliano, in provincia di Matera.[6] Lo segue, per amore, la cugina Paola Levi, sorella della scrittrice Natalia Ginzburg[7]. Da questa esperienza nasce il suo romanzo più famoso, Cristo si è fermato a Eboli (nel racconto il paese viene chiamato Gagliano, imitando la pronuncia locale). Nel 1936 il regime fascista, sull'onda dell'entusiasmo collettivo per la conquista etiopica, gli concede la grazia; Levi si trasferisce per alcuni anni in Francia, dove continua la sua attività politica. Nel 1938 nasce sua figlia Anna, in seguito alla relazione con Paola Levi[8]. Rientrato in Italia, nel 1943 aderisce al Partito d'Azione e dirige insieme ad altri azionisti La Nazione del Popolo, organo del Comitato di Liberazione della Toscana. Trova rifugio a Firenze, presso l'abitazione di Anna Maria Ichino, dove soggiornava anche Eugenio Montale e dove rimane fino al 1944. È qui che conobbe Umberto Saba, suo futuro suocero. Anche il poeta triestino aveva infatti trovato riparo presso la casa Ichino in piazza Pitti 14. Cristo si è fermato a Eboli «Cristo è sceso nell'inferno sotterraneo del moralismo ebraico per romperne le porte nel tempo e sigillarle nell'eternità. Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli.» Un fotogramma del film Cristo si è fermato a Eboli, con l'attore Gian Maria Volonté nei panni di Carlo Levi Nel 1945, a seguito del ripristino della democrazia in Italia, Einaudi pubblica il romanzo Cristo si è fermato a Eboli, scritto nei due anni precedenti da Carlo Levi. In esso Levi denuncia le condizioni di vita disumane di quella popolazione contadina, dimenticata dalle istituzioni dello Stato, alle quali "neppure la parola di Cristo sembra essere mai giunta". La risonanza che avrà il romanzo mette in ombra la sua attività di pittore. La stessa pittura di Levi viene influenzata dal suo soggiorno in Basilicata (sotto il fascismo chiamata Lucania), diventando più rigorosa ed essenziale, fondendo la lezione di Modigliani con un sobrio, personale realismo. www.aglutinart.blogspot.com

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